giovedì 29 dicembre 2011

2011, high lights

L'acuto di Amy Winehouse nella versione pre-hidden treasure di "Will you still love me tomorrow?" unico antidoto alla sua prematura scomparsa. Londra. Ibiza. Francesca. Philip Roth. I Birba di Natale. Mio marito. La nuova consapevolezza. La non malattia. Gigio e Atene. Le zebre di Scalamandrè, i Royal Tenebaum's e tutti i post collegati. Frequentare gli under trenta. Smettere di frequentare gli under trenta. I nuovi amici over forthy. I vicini di casa, il buono e il cattivo vicinato, i gavettoni. La capacità di attirare bella gente in una cantina paludosa dei Fenomeni. Il punk. Profumissima. La manicure. Dover ancora scoprire che razza di droga è il Quaalude. Dire: "ciao, arrivederci" su Facebook. Centellinarmi sul mio blog. Rinino. La santa pazienza. Far germogliare i gemelloni Samuel e Diego. Dire addio alla casa dei miei sogni perché è troppo piccola per metterci un biliardo e non ha la camera degli ospiti. Gli ospiti. Le feste. La cura dei divani. Essere tranquilla anche senza fare mille propositi perché intanto sono già mille le cose da fare ma anche quelle già fatte. Piero. L'acqua, il tanquery, la piscina e la mattina. Il mischia roba secca, in pratica un trita tutto con l'ambaradan. Gli amici. I figli degli amici. I cuori vicini. Fine.